Giuseppe Grosso

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SULLA PITTURA DI GIUSEPPE GROSSO

«Grosso é essenziale nel suo discorso. Non c'è spessore cromatico, la sua é una pittura elegantemente povera che nasce da una luce irreale, metafisica.
Donne, ritratti di uomini senza misteri, balconi da cui penzolano frutti irraggiungibili, tutto cristallizzato, come se il tempo, ad un tratto, si fosse fermato» (Paolo Levi, dalla presentazione al catalogo della personale di G. Grosso alla Galleria La Tavolozza di Torino, 1974).

«Nella magrezza materica, tipica della pittura di Giuseppe Grosso, il colore si adatta con straordinaria fluidità al disegno, acquista anzi una sua dimensione inedita che é tipica, quando filetta, si potrebbe dire, le foglie dell'eucaliptus e i petali del geranio o della petunia, mischiati ai ghirigori d'un balcone in ferro battuto, visto quasi sempre di scorcio, da sotto in su, in modo che l'effetto di vertigine prospettica rafforza la nitidezza e la sicurezza del disegno del mondo vegetale e delle sue trame sottili. Le rende anzi in una qualche misura astratte, nel senso che le scorpora dalla fisicità del vero e le riduce a due sole dimensioni e ad una funzione semplicemente prospettica dello spazio» (Luigi Carluccio, Giuseppe Grosso, in «Gazzetta del Popolo», Torino, 12 ottobre 1979).

«Giuseppe Grosso é stato allievo dell'ottocentista Cesare Maggi, ma il solo legame che lo unisce al maestro piemontese sta, forse, - in quell'incontenibile amore per gli aspetti più eclatanti e vistosi della natura e per la precisione veristica, bistolfiana, del segno che furono alla base dell'insegnamento di Maggi. Traboccanti di forme e di colori, quasi che fossero avvolti da un lussureggiante, tropicale, aggressivo florealismo, i balconi di Grosso evocano paradossalmente (e nonostante la ricercata delicatezza cromatica) la soffocante, stipata e al tempo stesso vitale e festosa tela di Guttuso, La Vucciria, con il suo brulichio di prodotti della terra e del mare mediterranei. Anche se morfologicamente lontani, i due artisti hanno in comune la stessa paura del vuoto che li induce a gremire di segni tutti gli spazi delle...

 

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