Caglieris, Cravero, Gorrea, Romano
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Gli Argonauti compiranno a fine Millennio quindici anni: normalmente si dovrebbe parlare di adolescenza, invece, osservando le opere degli artisti partecipanti a questa rassegna e alle precedenti, è di maturità che si deve discorrere.
Professionalità e scrupolosità da parte dei docenti nel rivelare i segreti delle varie tecniche, libertà espressiva, invito alla fantasia, che non è improvvisazione, non disgiunta dalla cultura umanistica, non soltanto storia dell'arte, ma storia del costume. Promozione per chi compie i primi passi, approfondimenti per chi gioisce c tribola in questa avventura che coinvolge e lascia nessuno ai margini della strada.
Gli allievi ed i soci hanno cento e un motivo per essere gratia Lucio De Maria, che tra i primi ha sciolto le vele, Elisa Bona, Elena Ferrugiari, Giuseppe Grosso, Vera Quaranta e Marco Seveso, docenti (ma soprattutto amici) nelle varie discipline in cui si articola l'insegnamento, teorico e pratico
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Marco Caglieris- La pittura, l'arte, asettica, fuori del tempo, o come espressione della stagione che corre? Sfogliando le opere di Marco Caglieris (per alcuni pastelli e tecniche miste si è rifugiato in fogli di non grandi dimensioni), non è difficile osservare come i tratti scavati, come il piccone nella roccia, di un volto femminile, il salto di un alpinista sulla pietra scoscesa con il rischio di precipitare, il guerrigliero cileno che imbraccia orgoglioso il mitra, siano la testimonianza dell'attenzione, anzi, del coinvolgimento dell'artista nei flussi e nelle angosce di questo nostro tempo.
Un tempo in cui abbiamo la sensazione di vivere la fine di un'epoca, affacciandosi timorosi ad una finestra oltre la quale non intravediamo né la luce, né l'oscurità.
Pinuccia Cravero - Gli alberi, i pini, gli ulivi, i ciliegi (ed i fiori) con il bisbigliar delle loro fronde, con il loro cicaleggiare, non discorrono soltanto tra di loro, ma anche con le persone sensibili che si pongono in ascolto. Pinuccia Cravero s'inoltra nelle pinete silenziose, indugia in riviera di fronte ad un ulivo che ha tante storie da raccontare, e la furia del vento e il penetrante odore dei sali marini, stupita raccoglie il respiro del ciliegio in fiore che s'imbianca e appare quasi come un fantasma. E le foglie che in autunno cadono a terra? Non si trasformano in melma, ma in una composizione viva che vibra attraverso il rapporto delle torme e l'inseguirsi, reciproco, dei segni. Non un incidere in suo, è un accarezzare la lastra per lasciarvi tracce e ritmi di poesia.
Laura Gorrea - Il rapporto con la materia - plasmare a mano o affidarsi al tornio come primitiva giostra che accompagna il gesto in tondo - di Laura Gorrea è di appropriazione, dolce o aggressiva a seconda dello stato d'animo e al tempo stesso intesa a far partecipare la terra rossa di Castellamonte o quella bianca vicentina al suo messaggio, in cui confluiscono e il rispetto della forma per lo più semplice, riferita in particolare alla produzione vascolare del primo periodo greco, e 1'interconnessione tra la materia e le incisioni - richiamo alle prime espressioni d'arte dei nostri antenati - e ancora al calore dell'argilla naturale, la cui genuinità si contrappone ai rossi, agli azzurri, ai colori metallici, proprio ai fini dell'esaltazione della materia grezza, primordiale.
Antonella Romano - II suo rapporto con la materia è, senza dubbio, sensuale. "Non ètanto la forma plastica che mi attrae, quanto la tessitura, la varietà delle superfici, la capacità della materia di assorbire i segni, le impronte le quali, come le lettere sulla pagina, lasciano sull'argilla tracce di gioie e di angosce, racconti di vita, di cronaca e storia". La Nascita di Atena: un disco di materia grezza, l'universo non più caotico, il quale genera la sensibilità, la curiosità, lo stimolo alla conoscenza, l'armonia.
I paesaggi di Antonella Romano - e l'acqua, l'aria, la terra, il fuoco sono i personaggi che li animano - sono la proiezione di un ordine interiore che si esprime nella suddivisione regolare dello spazio; alle fasce di colore si contrappone la materia grezza, in un'alternanza di esaltazione e di riflessione.

febbraio 1999
Aldo Spinardi

 

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