Identità svelata

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La terra è miniera di segni, di reperti, di colori, che esprimono 1' essenza di una ricerca legata alla materia, alla straordinaria forza del fuoco, alla strenua energia di una manualità che plasma oggetti, figure, piastre di un mosaico altamente evocativo.

In questa sottile trama di simboli, di ricordi, di magici richiami a una verità che risiede nella suggestione delle forme, si delinea l'indagine espressiva di tre artiste che hanno affidato all'impasto della terra i propri sogni, le aperte denunce, le immagini di un percorso intenso e scandito dal tempo.
In tale dimensione creativa si identificano i lavori di
Elisa Bona, Vera Quaranta e Cinzia Rey.

Allieva del ceramista Clizia (Mario Giani), recentemente scomparso, Elisa Bona si esprime attraverso una elaborazione caratterizzata da una interiore volontà di fissare un pensiero, una personale visione della società contemporanea, una vitale definizione delle composizioni che appartengono alla sua vicenda d'artista.
Insegnante di modellato, di manipolazione dell'argilla e di attività artigianali, questa scultrice trae dalla materia gli elementi di un diario per immagini che racchiude le presenze alla Mostra Internazionale di Castellamonte, alla caratteristica "Fera dj'1 subiet" di Moncalieri ed alla rassegna "Albissola città d'arte e ceramica".
La Bona traduce, quindi, nelle sue opere il senso profondo dell'esistenza, le inquietudini quotidiane, i risvolti dell'essere interprete delle tensioni che accompagnano il cammino dell'uomo fra speranze, angosce e una sottesa ironia...

 

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