La vetrina degli Argonauti
CATERINA GAMBARDELLA
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"Cadillak" olio su tela

Scorrendo a prima vista le tele di Caterina Gambardella si è indotti a constatare la loro puntuale corrispondenza con il repertorio figurativo classico – ritratto, scene figurate, paesaggio, agreste e urbano, con una sola assenza: la “natura morta” in se stessa; la lacuna, se la si vuole considerare tale, è comunque in qualche caso parzialmente risarcita.
In più, quei codici tradizionali sono sottoposti ad una sapiente opera di aggiornamento: ad esempio, il genere dell’”esotismo” è ampiamente rivisitato attraverso una lettura interpretativa pienamente attualizzata.
E tanto vale per i “paesaggi” urbani, le “figure in interni” e così via. Non mancano giustamente le citazioni colte, alternate all’osservazione critica della contemporaneità e alle suggestioni della mondanità. Tuttavia, le tele di Caterina si mostrano come pretesto e insieme strumento per accedere ad un’altra dimensione, per dare vita ad altre intenzioni di comunicazione. Queste emergono con urgenza dall’interiorità, tradotte in messaggi visivi affidati agli sguardi, alle tensioni compositive dei corpi e delle forme, alla attenta cura nella resa delle circostanze atmosferiche e ambientali e alla selezione della gamma cromatica e luministica. Essa trapassa da cupe tonalità a squillanti ed inquietanti incontri e infuocati scontri di colori, da gelide campiture ad esasperate stesure monocrome.

Paolo Nesta


Dalla mostra:
 
 
BELLAN/GAMBARDELLA/LIONELLO/MAZZARRI     3 - 12 dicembre 2010
  Sala delle Arti
-Collegno

 

 

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