La vetrina degli Argonauti
PAOLO TURNU
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"Studio"
Paolo Turnu
matita, carboncino, creta su carta

"Indagine speculativa, attenzione estetica per la forma segnica, da quella della scrittura (gotico italico) a quella grafica in tutte le sue varianti di trasparenze e sovrapposizioni, ed afflato contemporaneo m cui tradizione, reperti teorici e plastici dell'architettura e della plastica del passato convivono con studi dal vero di ritratti di amici o familiari, sono gli elementi che caratterizzano il lavoro di Paolo Turnu i cui risultati paiono più appartenere all'immaginario filmico che a quello artistico. Anche se la tecnica della matita, del carboncino e della creta bianca su carta da spolvero possono ricordarci gli antichi quaderni d'appunti con tanto di testo a fianco delle botteghe leonardesche, l'idea di scorrimento e la forte sensazione che le figure siano più delle parvenze che delle reali forme plastiche, intensificano il concetto di uno studio più psicologico di volti e segni calligrafici, quasi un itinerario che del passato, anche quello relativo ad un incontro (l'amico Marcello riscoperto in una nuova dimensione geografica in Mami/o) desidera restituirci l'atmosfera ineffabile eppur persistente nella memoria. Anche titoli si rincorrono per autonomasia (Studio n. 1, Autoritratto; n. 2, Alessia, n. 3; n. 4; n. 5; n. 6) e noi già ci immaginiamo di poterli avvicinare gli uni agli altri, coincidenti per dimensioni ma ancor più per timbro cromatico, impagmazione e tensione creativa.
Per Paolo Turnu leggere testi di architettura o di estetica contemporanea diventa un'occasione unica: un ponte sospeso tra l'io, la storia, la loro frammentazione e ricomposizione immaginifica."

Manuela Cusino                        febbraio 2003

dalla mostra: "BARALIS / BERARDINELLI / MORGANTE / TURNU"

 

 

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