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Tonalità cromatiche fauve e inusuali tagli
della scena dialogano, a volte anche scontrandosi, nella produzione
ad olio di Liliana Morgante.
La forza con cui il colore vorrebbe espandersi ed essere esso stesso
soggetto, come nel caso de II fiasco, lavoro sospeso tra soluzioni
tassellari impressioniste e forza coloristica dichiaratamente fauve,
trova una sua corrispettiva nota in sordina in lavori come Fichi
d'India o Trasimeno: in questo caso sarà il taglio
della composizione a richiamare alla memoria l'energia cromatica dirompente.
E' come se l'artista temesse di spingersi oltre, di fare per cosi dire,
corpo unico con la materia e attraverso la composizione, razionalizzasse
questa sua esigenza, potendola così guardare, analizzare, studiare...quasi
come in un processo graduale di conoscenza reciproca e di fiducia.
Nel lavoro Solarancia le due componenti a cui accennavamo si
armonizzano convivendo pacificamente in una natura morta dal sapore
tipicamente fiammingo, il cui titolo è spia comunque di un'attualizzazione
tutta in fieri.
Manuela Cusino
febbraio
2003
dalla mostra: "BARALIS / BERARDINELLI / MORGANTE
/ TURNU"
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