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La pittura di Albarosa
Negrin è invece rivolta a compiere
una rigorosa indagine sulle condizioni di relazione che intratteniamo
con l'ambiente.
La sua spontanea propensione all'osservazione della natura si distende
in una piacevole successione di inquadrature e di scorci. Laghi, ninfee,
fiori, una carriola, riflessi sull'acqua, tratti di vegetazione e frammenti
paesaggistici, sembrano avere il sopravvento. Tuttavia, anche in questo
caso, che appare forse tra tutti il più ingannevole, compaiono
le regole. La chiarezza della visione, la cura nella resa nitida del
colore e dei particolari, la costruzione dei primi piani, l'impianto
prospettico, gli effetti di lontananza, lo studio dei riflessi e delle
luci, il gioco chiaroscurale e perfino una certa atmosfera quasi incantata,
ci avvisano che è in atto una strategia di costruzione della
visione, perfettamente
in sintonia con i temi classici della cultura
figurativa paesaggistica.
settembre 2005 Paolo
Nesta
Dalla mostra
FARAGO / GIANCALE / NEGRIN
/ PANCORE 21-30 ottobre 2005 - Sala
delle Arti
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